Phono Preamp - High end - low cost
Prodotto: Preamplificatore phono TNT InDiscreto
Produttore: non in vendita, progetto fai da te gratuito di TNT-Audio
Autore: Giorgio Pozzoli - TNT Italia
Pubblicato: Marzo, 2003
© Copyright 2003 Giorgio Pozzoli - https://www.tnt-audio.com
PART LIST - DIGIKEY.IT
Lo stadio Phono
Nessuna rivoluzione ad ogni modo: tutte le tecniche applicate sono ben conosciute, anche se raramente usate.
Lo schema è abbastanza semplice: il primo stadio è un semplice amplificatore differenziale a transistor, con un po' di retroazione locale; dopo di questo è presente una classica rete RIAA passiva, seguita da un altro amplificatore differenziale con una leggera retroazione locale ed un inseguitore di emettitore per ridurre l'impedenza di uscita.
Nient'altro, esclusa una piccola percentuale di retroazione dall'uscita all'ingresso del secondo ampli differenziale. Terribile, direte voi - un feedback ingresso/uscita dove non è necessario, ma è peggio di quanto pensiate: questa è retroazione positiva, non negativa!!!
Va bene, adesso starete pensando che io abbia progettato il primo oscillatore phono della storia. Non è così, in effetti sono convinto di non essere il primo. Molti anni fa della retroazione positiva era stata applicata ad un altro stadio phono - era chiamata Pulltech. Se non ne avete mai sentito parlare fareste meglio a fare qualche ricerca, poiché il mito che la Pulltech non fosse un buon progetto è appunto, soltanto un mito. Era particolarmente conosciuta per la sua alta dinamica... potrebbero esserci altri che hanno realizzato la stessa cosa, ma al momento non ne conosco. Quello che so è che il circuito Pulltech è considerato abbastanza complicato da mettere a punto...
Tornando allo schema, in un primo momento ho ridotto la quantità di feedback alle alte frequenze tramite un filtro passa basso, tanto per evitare qualsiasi problema di stabilità. Ed in verità, non ho mai avuto nessun problema, per cui ho eliminato il filtro.
L'effetto di questa piccola retroazione positiva è quello di fornire al suono un eccezionale impatto: diventa veramente molto più naturale e potente. La prima volta che ho aggiunto la retroazione positiva al prototipo ho chiesto a mia moglie di venire a sentire se trovava qualcosa di diverso nel suono e lei mi ha immediatamente risposto che era più naturale, anche senza prestare particolare attenzione al suono!
Questo potrebbe essere visto come un approccio non ortodosso alla riproduzione del suono e all'alta fedeltà, come l'utilizzo di un expander. Ma questo approccio è completamente sbagliato: da un punto di vista tecnico le cose sono totalmente differenti.
Proverò a spiegarmi in modo molto semplice.
Un amplificatore ideale è un circuito lineare: questo significa che raddoppiando il livello d'ingresso ad una determinata frequenza, il livello di uscita raddoppia. Notate che questo non garantisce che il segnale di uscita abbia la stessa forma d'onda di quello d'ingresso, in quanto non è richiesta una risposta in frequenza piatta: un filtro passa basso è un circuito lineare, ad esempio, e se in ingresso mettete un'onda quadra la sua forma d'onda verrà arrotondata in uscita. La retroazione idealmente è anch'essa un'operazione lineare.
Un expander invece non è un circuito lineare: per incrementare la dinamica, se raddoppiate l'ingresso, l'uscita aumenterà più del doppio.
Il nostro circuito è lineare, per cui non va confuso con un expander. Ma allora qual'è l'effetto del feedback positivo?
Bene, ogni circuito lineare presenta il suo cosiddetto margine di stabilità caratteristico: come suggerito dal nome, questo parametro indica quanto "dista" il circuito dall'oscillazione.
Se progettate un circuito con il miglior margine di stabilità, spesso questo comporta un suono lento, ed in alcuni casi il modo migliore per renderlo più veloce è quello di ridurre proprio il margine di stabilità. Questo è quello che è stato fatto nel nostro stadio phono.
Se il margine di stabilità è insufficiente, ovviamente il circuito diventa un oscillatore (forse leggermente intermittente, per cui neanche tanto buono...). Ma nel nostro caso questo non accade: non ho mai riscontrato nessun tipo di auto oscillazione, e dalla simulazione la riduzione del margine di stabilità sembra minimo.
Per cui quello che abbiamo ottenuto è un amplificatore molto veloce e musicale con una buona stabilità ed un ottimo impatto. Qualche problema in tutto ciò?
Il guadagno totale è molto alto, ed il rumore di fondo molto basso. Lo ho provato sia con normali testine MM sia con testine MC con uscita da 2mV ottenendo risultati molto positivi. Questo può essere usato anche con testine MC ad uscita medio bassa (0.3mV), ma a questi livelli il rumore di fondo può essere percepito durante i pianissimo nelle buone registrazioni di musica classica, anche se questo non crea reali problemi di ascolto.
Infine, notate che alcuni componenti di valore non standard presenti nello schema sono ottenuti mettendo in parallelo due componenti di valore standard:
R8 12k//12k
C2 0.047uF//4.7nF
C3 0.1uF//0.1uF
C4 15nF//1.5nF
Si consiglia di NON connettere le basi dei transistor Q2 e Q4 al piano di massa, ma alle linee di massa dei due canali vicino a C1 ed R10 rispettivamente
Il circuito di alimentazione
Lo stadio phono era stato progettato originariamente per essere alimentato a batteria, per cui un presupposto era il basso consumo di corrente. In verità, la corrente assorbita è di circa 7mA, che è un valore piuttosto basso (a proposito, state pensando che il risultato sia un suono lento e debole, vista la bassa corrente in gioco? Io pensavo la stessa cosa, prima di ascoltarlo...).
Questa particolarità ha consentito di adottare un alimentatore abbastanza semplice, anche se con caratteristiche molto particolari.
Come prima caratteristica, il circuito richiede un generatore di tensione duale asimmetrico. Onde evitare il costo di due diversi trasformatori di alimentazione, o la difficoltà di reperire un trasformatore di bassa potenza con un secondario duale da 30V (non è così facile, non trovate?), ho deciso di utilizzare un circuito rettificatore duplicatore di tensione per la tensione di alimentazione positiva (la più elevata) ed uno normale per quella negativa.
Tanto per dare ad entrambe... le stesse opportunità di introdurre livelli di ripple accettabili, tutti e due i circuiti sono ridotti al minimo: in tutto tre diodi rettificatori (a ripristino rapido). Anche se i condensatori di filtro non sono enormi, il ripple è ridotto grazie alla bassa corrente richiesta.
Ad ogni modo, i pochi decimi di millivot del ripple provenienti dai condensatori vengono eliminati dai due regolatori di tensione messi in cascata su ogni linea di alimentazione.
Il primo regolatore è un semplice moltiplicatore di capacità realizzato a MOSFET. la tensione sul gate del MOSFET è mantenuta praticamente fissa da un filtro RC (C6-C7-R3 e C8-C9-R7) con una costante di tempo molto elevata (rispettivamente 220sec e 470sec: impiega 20 e 40 minuti per raggiungere il 95% della tensione finale...). La tensione di uscita è determinata dal divisore di tensione (R1-R2 e R5-R6).
Sono stati utilizzati i mosfet di potenza IRF630 e IRF9630 a canale N e a canale P - ma quasi tutti i mosfet di potenza dello stesso tipo di canale sono adatti. Notate R4 e R8: rappresentano dei "gate stoppers", sono resistenze da collegare il più vicino possibile al gate al fine di eliminare qualsiasi possibile auto oscillazione. Nel caso in cui doveste sentire un rumore di fondo, spostate le resistenze verso il piedino del gate e/o aumentate il valore delle stesse.
Il secondo regolatore è basato su un comune (almeno in campo audio) circuito integrato "shunt regulator", il TL431. Le sue caratteristiche sono molto simili, così come il simbolo utilizzato, ad uno zener di precisione programmabile; la sua impedenza dinamica è dell'ordine dei 0.2ohm!
Il circuito integrato funziona in modo tale che la tensione tra l'anodo (il terminale più in basso nello schema) ed il riferimento (la connessione centrale che presenta un'impedenza molto alta) non possa essere maggiore di 2.5V. La corrente nella resistenza (R12 e R14) messa tra questi due punti è quindi fissa , ed è possibile programmare la "tensione di zener" semplicemente inserendo un'ulteriore resistenza (R11 e R13) tra il riferimento ed il catodo: la formula per il calcolo della tensione Vreg è la seguente:
Vreg = ( 1 + R11 / R12 ) * 2.5v
È necessaria un'ulteriore resistenza (R9 e R10) per creare una differenza tra la tensione d'ingresso e quella regolata; prestate attenzione al fine di essere sicuri che la corrente che scorre nel circuito integrato sia sufficiente senza però superare il valore limite della dissipazione di potenza.
Con una doppia regolazione siffatta non si corre il rischio che i ripple provenienti dall'alimentazione arrivino allo stadio phono!
Il carica batterie
Bene, come scritto in precedenza, questo pre ampli può essere alimentato a batterie. Le batterie ed il relativo caricatore sostituiscono completamente la descrizione dell'alimentazione descritta in precedenza.
L'idea originale era quella di utilizzare batterie a basso costo, per cui erano state scelte quella da 9V al NiCd. Adesso non le sto più utilizzando: un gruppo di quattro batterie non è alla fine così economico. Un grande vantaggio delle batterie al piombo sta nelle loro dimensioni: le batterie da 9V possono entrare in quasi tutti i contenitori ed occupano molto meno spazio rispetto alle equivalenti Nichel Cadmio.
Un'ulteriore considerazione. L'apparecchio deve rimanere sempre acceso, secondo me, e questo comporta più di un ciclo di ricarica al giorno.
Costruzione
I prototipi sono alloggiati in due contenitori, con un cavo schermato che li collega. Il cavo è saldato ad entrambe le estremità alle schede.
La versione con l'alimentazione più curata ha lo stadio phono in un contenitore e l'alimentatore in un altro.
In entrambi i casi il cavo schermato è collegato alla massa soltanto dal lato dell'ampli. Deve anche esserci un morsetto per accettare il collegamento a massa dal giradischi: questo deve essere collegato al circuito di terra e al contenitore; tutti i pin RCA di ingresso e di uscita devono essere isolati dal contenitore.
Il circuito phono è stato realizzato su una scheda a singola faccia, il suo lato rame è utilizzato solo come piano di massa, mentre l'alimentazione è realizzata su una scheda predrilled. Tutte i collegamenti sono quasi "in aria".
Alcuni di voi mi hanno scritto per avere ulteriori istruzioni riguardanti questa tecnica: vi consiglio di dare uno sguardo alle istruzioni di montaggio per maggiori informazioni.
Grazie al nostro lettore Diego Pozzoli, siamo in grado di offrirvi gli schemi per realizzare i circuiti stampati necessari alla costruzione dell'InDiscreto. Il file PDF contiene, oltre alle immagini, anche una chiara spiegazione passo-passo su come realizzare i circuiti stampati che può tornare utile in altre situazioni.
Conclusioni
Quando Lucio, un paio di anni fa, mi ha chiesto di progettare uno stadio phono dal costo contenuto, sono stato molto entusiasta dell'idea. La mia intenzione era quella di costruire qualcosa di veramente buono ad un costo effettivamente basso.
Il prototipo è forse non in linea con l'idea originale, in quanto alla fine sono stati utilizzati alcuni componenti di alta qualità - questo si è reso necessario per confrontare il circuito in modo adeguato ad altri stadi phono di qualità elevata.
Ad ogni modo, non è necessario utilizzare componenti costosi per realizzarlo. Se volete, potete per esempio usare condensatori al poliestere economici al posto di quelli al polipropilene, e pin RCA normali al posto di quelli placcati oro. La scelta dei due contenitori permette l'uso di normali trasformatori al posto dei toroidali. Il suono ne risentirà, ma il costo complessivo potrà essere molto basso (50-75 USD/Euro).
Circa il suono? Bene, questo è l'apparecchio di cui Lucio parla nella recensione del BlackCube + PWX. Quello era solo un prototipo preliminare, non la versione finale - infatti il circuito è diventato più semplice durante il passare del tempo, mentre il suono è andato migliorando.
Phono Preamp - High end - low cost
*PCBWay community is a sharing platform. We are not responsible for any design issues and parameter issues (board thickness, surface finish, etc.) you choose.
- Comments(0)
- Likes(2)
- Engineer Apr 14,2024
- Gábor Szalai Jun 17,2023
- 0 USER VOTES
- YOUR VOTE 0.00 0.00
- 1
- 2
- 3
- 4
- 5
- 6
- 7
- 8
- 9
- 10
- 1
- 2
- 3
- 4
- 5
- 6
- 7
- 8
- 9
- 10
- 1
- 2
- 3
- 4
- 5
- 6
- 7
- 8
- 9
- 10
- 1
- 2
- 3
- 4
- 5
- 6
- 7
- 8
- 9
- 10
More by Giancarlo Madonna
-
-
-
-
-
-
3D printed Enclosure Backplate for Riden RD60xx power supplies
154 1 1 -
-